Porfido: Lettera aperta al sindaco di Albiano

Come USB Trentino ci sentiamo in dovere, davanti alla grave crisi occupazionale che investe il settore del porfido con moltissimi lavoratori posti in cassa integrazione e con molte piccole imprese in difficoltà, di informala delle nostre perplessità

Come USB Trentino ci sentiamo in dovere, davanti alla grave crisi occupazionale che investe il settore del porfido con moltissimi lavoratori posti in cassa integrazione e con molte piccole imprese in difficoltà, di informala delle nostre perplessità quando, con sconcerto, abbiamo appreso di due fatti, intrinsecamente collegati:

- il primo è quello della Sua condotta rispetto alla convocazione del Consiglio comunale in seduta segreta per discutere dell’autorizzazione ad acquisto/ cessione del ramo di azienda della ditta Odorizzi Porfidi srl, titolare del lotto cava n. 3 di Montegorsa (quotidiano l’Adige 11 giugno 2014);

- il secondo riguarda la posizione patrimoniale della ditta Odorizzi Porfidi srl, così come emerge dall’interrogazione, depositata in atti del Consiglio provinciale, n. 589 del 04 giugno 2014 “Progetto Manifattura srl. Il tango argentino delle poltrone?” e dall’articolo del quotidiano l’Adige del 23 marzo 2013 in essa richiamato. (Allegato 1).

Consiglio comunale in seduta segreta per discutere dell’autorizzazione ad acquisto/ cessione del ramo di azienda della ditta Odorizzi Porfidi srl, titolare del lotto cava n. 3 di Montegorsa

Premesso che non intendiamo entrare nel merito degli accordi sindacali e che quanto segue non pregiudica i livelli occupazionali raggiunti relativamente al Suo comportamento, che ha convocato il Consiglio comunale in seduta segreta, dobbiamo rilevare l’anomalia di tale prassi, in quanto le assegnazioni dei lotti cava avvengono ordinariamente in seduta pubblica, interessando ovviamente tutta la Comunità che gestisce il territorio.

Le autorizzazioni per discutere dell’autorizzazione ad acquisto/ cessione del ramo di azienda non rientrano nelle competenze del Consiglio comunale, né fra gli argomenti previsti dalla normativa per la seduta segreta. Per questo le sue motivazioni espresse tramitee quotidiano l’Adige dell’11 giugno 2014: “Perché è una questione delicata e riservata. Si tratta di una ditta privata, e ci sono di mezzo dipendenti, e non volevo che il consiglio si trasformasse in una bolgia.” ci appaiono offensive verso una Comunità responsabile e che vuole conoscere della reale intenzione dell’Amministrazione comunale di Albiano. (Allegato 2)

La condotta posta in essere dal Primo cittadino di Albiano va valutata anche rispetto agli istituti giuridici a cui la pubblica Amministrazione deve attenersi nel caso di credito verso concessionari pubblici di cave.

Ove l’Amministrazione comunale di Albiano fosse in credito verso l’azienda Odorizzi Porfidi srl, l’istituto del fallimento le consentirebbe il rientro da tutte le posizioni debitorie vantate, mentre l’applicazione dell’istituto del concordato non consentirebbe di rientrare di tutte le somme vantate dall’Amministrazione comunale e quindi un'eventuale accettazione di concordato potrebbe esporre gli amministratori all’ipotesi di danno erariale.

Altro elemento di perplessità deriva dalla Sua dichiarazione:

[…] La proposta contempla, tra l’altro, la cessione di un ramo di azienda, rappresentato dalla cava di Montegorsa, ad una nuova società costituita dai componenti della famiglia Odorizzi” (quotidiano l’Adige 11 giugno 2014). (Allegato3)

L’art. 33 della legge n. 6/2007 lega la concessione alla figura del concessionario, che decade dal diritto al momento del fallimento, non è prevista una cessione a diverso concessionario o a diversa società.

Le notizie pubbliche riportate dalla stampa e dagli atti del Consiglio provinciale di Trento parlano, relativamente all’impresa Odorizzi Porfidi srl, di una holding lussemburghese Saint Pierre s.a. (8,3 milioni di dollari) e di un patrimonio alberghiero di circa 110 milioni di dollari delle società Ropscia Invest e Odorizzi Porfidi Russia.

Si comprende come la cessione della stessa concessione di estrazione porfidica al medesimo gruppo economico a seguito di concordato preventivo sia un danno erariale importante alla Comunità di Albiano.

Interrogazione n. 589 del 04 giugno 2014 “Progetto Manifattura srl. Il tango argentino delle poltrone?

L’art. 23 comma 4 della legge del porfido n. 6 del 04/03/1980 indica che ogni società possa avere una sola concessione estrattiva.

Il documento “Boletin Oficial de la Repubblica Argentina” del 27 giugno 1990 n. 26913, richiamato nell’interrogazione consiliare n. 589 del 04 giugno 2014, indica con precisione la sussistenza della società Natur Stain Patagonicos s.a. registrata al n. 11474 e formata da soci che rappresentano le maggiori famiglie concessionarie di cave di porfido in Trentino.

I soci di tale società risultano essere i sigg. Odorizzi di Albiano, i sigg. Colombini e Paoli di Fornace. (Allegato 4)

Questo elemento, evidenziato nell’interrogazione, ci dice che un gruppo di persone erano associate all’estero mentre in Trentino dichiaravano di essere singole aziende concorrenti.

A fronte della situazione così come qui rappresentata, deve prendersi atto che le aziende in questione potrebbero aver formato un gruppo consolidato con un ingente patrimonio societario e finanziario all’estero, che non ha prodotto alcuna ricaduta positiva sui lavoratori, costringendoli a condizioni disagiate a al limite dei diritti sindacali.

I fatti appaiono più gravi ove si consideri che alcuni soggetti, riconducibili a soci delle aziende sopra citate, hanno ricoperto incarichi nell’amministrazione comunale, nel Consiglio provinciale di Trento e in altri enti pubblici.

A fronte di quanto emerso dalla documentazione depositata con interrogazione n. 589 del 04 giugno 2014 “Progetto Manifattura srl. Il tango argentino delle poltrone?” e dalla condotta posta in essere dal vertice dell’Amministrazione di Albiano, emerge la necessità della massima tutela dei lavoratori e della massima trasparenza degli atti dell’Amministrazione comunale di Albiano nella gestione del territorio, ed in particolare dell’attività estrattiva.

Per questo:

  • Si chiede al Sindaco di Albiano, quale Autorità di Governo informata degli atti di interrogazione posti all’attenzione del Presidente della giunta provinciale (punto 3 interrogazione), di farsi parte diligente nell’informare e depositare al Consiglio comunale di Albiano l’atto di interrogazione sopra richiamato n. 589 del 04 giugno 2014

  • Si chiede al Sindaco di Albiano, quale Autorità di Governo, di farsi parte diligente nel depositare l’atto di interrogazione al Giudice adito del Tribunale di Trento, affinché verifichi, nell’interesse dei lavoratori e della stessa Comunità, onde evitare gravi ripercussioni economiche per danno erariale, la particolare situazione emersa successivamente alla proposta di concordato fallimentare della ditta Odorizzi Porfidi srl


p. USB Trentino