1 Maggio delle lavoratrici e dei lavoratori, in corteo assieme agli studenti
L'Unione Sindacale di Base, oggi ha partecipato alla manifestazione che ha percorso le vie del centro di Trento. USB era presente con un proprio spezzone composto da lavoratrici e lavoratori i quali hanno sfilato sotto lo slogan "abbassare le armi, aumentare salari e diritti", frase che va oltre un semplice slogan da manifestazione, ma è un chiaro messaggio sulla necessità e l'urgenza di aumentare i salari per far fronte ad una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone oltre che per coprire il calo del potere di acquisto dovuto ad un'inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%.
La pandemia ha fatto emergere in maniera plateale, i limiti dei tagli allo stato sociale che sono stati effettuati dai vari governi, tra cui i tagli a servizi essenziali come Trasporti, Sanità e Istruzione. Servizi questi che pagano oggi lo scotto di decenni di politiche di austerità che hanno portato queste categorie ad avere una carenza di personale divenuta oramai strutturale e che per questo si sono trovati e si trovano quotidianamente in grave difficoltà, difficoltà, che la pandemia non ha fatto altro che acuire.
Invece di investire in armamenti e guerra, usando strumentalmente quanto sta accadendo in Ucraina, si deve investire nei servizi essenziali e nelle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, specialmente in un paese in cui le retribuzioni negli anni anziché salire, si sono abbassate, perdendo costantemente potere di acquisto, mentre il costo della vita è costantemente salito.
"Abbassate le armi, aumentate salari e diritti" acquisisce quindi un importante significato, un messaggio ben preciso a politica e padronato, non solo in ambito economico, ma anche sotto il profilo dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori per far fronte alla crescente precarietà ed alla perversa logica del lavoro gratuito per scopo "formativo" come ad esempio l'alternanza scuola lavoro e gli stage gratuiti, i quali di fatto insegnano alle nuove generazioni che lavorare senza percepire un salario non solo è possibile, ma è anche legale e guai a chiamarlo sfruttamento.
Il primo maggio è la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, anche di chi per il profitto delle aziende è morto o è rimasto gravemente ferito, per questo il primo maggio è anche l'occasione per ribadire la necessità dell'introduzione del reato di omicidio sul lavoro, perché non si possono, né si devono continuare a chiamare morti bianche o incidenti sul lavoro i 3 morti (di media) che si registrano sui posti di lavoro in Italia ogni singolo giorno, ma si devono individuare i responsabili e punirli così come si è scelto di fare con l'omicidio stradale, decessi che nella maggior parte dei casi sono dettati dalla mancanza o dall'insufficiente presenza di dispositivi di sicurezza, i quali magari vengono tolti per accelerare la produzione e quindi aumentare i profitti.
Per questa ragione come USB abbiamo presentato un disegno di legge in parlamento, per chiedere finalmente l'introduzione nel codice penale del reato di Omicidio sul Lavoro e quindi fermare la quotidiana strage a cui si assiste.
Il primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori, il primo maggio è un giorno di lotta.
Unione Sindacale di Base del Trentino Alto Adige