2017: l'anno che verrà
Come Usb intendiamo aprire l’anno nuovo con la consapevolezza dello scontro in atto convinti che diventa sempre più impellente la necessità di costruire un sindacato di classe capace di dare voce e rappresentanza alle esigenze della classe e dandole ruolo sociale e funzione strategica per un modello di sviluppo alternativo.
Il  2016 si conclude: un anno importante che ha visto la nostra  organizzazione in prima fila nelle lotte sociali culminate con lo  sciopero del 21 ottobre e la grande manifestazione del 22 ottobre contro  le politiche del governo Renzi e della troika europea sfociate nel  grande NO del 4 dicembre.
   Un voto con il quale gli italiani hanno espresso un NO alle politiche  distruttive del mondo del lavoro, contro la politica dei vaucher, la  precarietà dilagante, la riduzione dei diritti e del salario, contro la  riforma della “buona scuola”, le politiche di tagli dei servizi  universali e per la difesa dello Stato Sociale, dei diritti  costituzionali e per una politica del lavoro finalizzata alla dignità  personale, sociale ed economica di ogni singolo Lavoratore.
   Anche il governo Gentiloni in continuità con il suo predecessore si  dimostra un fedele esecutore di ordini che arrivano dall’Unione Europea,  dalla BCE, dal Fondo Monetario internazionale e dai vari potentati  internazionali economici e finanziari.
   A livello internazionale la strage di Berlino è la tragica  testimonianza che venticinque anni di guerra al terrorismo, non hanno  portato alcun risultato concreto e al contrario hanno alimentato la  tensione internazionale mentre si è evitato accuratamente di eliminarne  le cause strutturali.
   Non solo ma mentre, con la complicità dei mass media, utilizzando il  terrorismo ci costringono a vivere una specie di stato di assedio i  governi nei singoli paesi aumentano le forme di repressione del dissenso  (dalla Valsusa, alle lotte per il diritto all’abitare) che distrugge la  vita democratica e le stesse relazioni sociali.
   Sul versante del lavoro il rinnovo dei CCNL (Metalmeccanici, trasporti,  ambientale e pubblici dipendenti , ecc) hanno certificato lo strapotere  delle imprese sul lavoro le quali ormai hanno mano libera su diritti ,  condizioni di lavoro e garanzie occupazionali.
 Cgil  Cisl e Uil dopo aver definitivamente affossato il valore solidaristico  del contratto nazionale li hanno trasformati in veicoli per la  generalizzazione del “welfare aziendale” come elemento strutturale della  contrattazione decentrata. Un “welfare” che prelude alla definitiva  distruzione di quello pubblico introducendo nuove e pesanti  privatizzazioni e un modello simile a quello delle mutue di un tempo.
   Se il lavoro, la pubblica amministrazione, la salute, la scuola e  l’intero stato sociale sono saccheggiati e deturpati distruggendo anche  quella democrazia formale disegnata nella lotta partigiana contro il  fascismo.
   In questo quadro devastato e devastante le responsabilità di Cgil, Cisl  e Uil e dell’intero schieramento sindacale “complice” non sono certo  marginali e per questo il nostro ruolo come USB sarà ancora più  importante adesso che questo governo fantoccio della troika europea  mentre stanzia miliardi di soldi pubblici per salvare le banche evita  accuratamente di prendere posizione a difesa del lavoro sia in generale  (vedi vaucher) ma anche, come dimostra la vertenza Almaviva, anche nelle  vertenze aziendale dove la scelta di delocalizzazione comporta oltre  1600 licenziamenti.
   Come Usb intendiamo aprire l’anno nuovo con la consapevolezza dello  scontro in atto convinti che diventa sempre più impellente la necessità  di costruire un sindacato di classe capace di dare voce e rappresentanza  alle esigenze della classe e dandole ruolo sociale e funzione  strategica per un modello di sviluppo alternativo.
  Questo è quello che stiamo facendo giorno dopo giorno e su cui forte sarà il nostro impegno per l’anno che verrà.
   Il nostro augurio è quello di crescere ancora, insieme, in questo nuovo  anno che verrà e che ci vedrà, come sempre, in prima fila nelle lotte  che ci aspettano per la costruzione di un mondo diverso che abbia al  centro la persona e non il profitto.
  A tutti/e un augurio di un 2017 di lotta, senza più guerre e sfruttamento.
  USB Trentino
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
 
									 
    
			 
    
			