Dana Rovereto: un'ora di sciopero per la dignità
E’ stato uno schiaffo a tutti i lavoratori di Rovereto che non accettano e che vogliono denunciare pubblicamente in quanto i dipendenti di Rovereto non sono e non saranno mai lavoratori di serie B.
A differenza di Fiom e Fim come USB Lavoro Privato abbiamo appreso dalla stampa, anziché dalla Direzione, che la Dana Italia ha acquisito la Brevini di Reggio Emilia per un investimento complessivo di 350 milioni di euro che permette a Dana di essere presente in nuovi mercati. Questo atto è stata la cosiddetta “goccia che ha fatto traboccare il vaso” in quanto è l’ennesima conferma di come la Direzione Dana vive, ed ha vissuto, la scelta dei lavoratori di dare fiducia ad USB eleggendo 3 delegati su 4.
E’ stato uno schiaffo a tutti i lavoratori di Rovereto che non accettano e che vogliono denunciare pubblicamente in quanto i dipendenti di Rovereto non sono e non saranno mai lavoratori di serie B. Così ieri i lavoratori della Dana di Rovereto hanno effettuato un’ora di sciopero per contestare questo inaccettabile atteggiamento della Direzione Dana e subito è scattata la “rappresaglia” della Direzione negando l’utilizzo della sala mensa per effettuare l’assemblea sciopero.
Da sempre le assemblee sciopero in Dana a Rovereto si sono svolte in sala mensa, ma da qualche tempo questo non è più possibile perché queste le parole del direttore di stabilimento “lo sciopero è contro l’azienda e quindi non potete utilizzare spazi aziendali…”. Era dagli anni settanta – prima che entrasse in vigore la legge 300/70, Statuto dei lavoratori – che non sentivo simili argomentazioni.
Comunque la risposta dei lavoratori è stata chiara ed inequivocabile, alta partecipazione allo sciopero – nonostante il pressing dei capi – e grande partecipazione all’assemblea che si è svolta all’esterno dell’azienda alla quale ha partecipato anche la stampa (vedi articolo).
Abbiamo discusso con i lavoratori dei problemi che ci sono all’interno dell’azienda in particolare sui carichi di lavoro eccessivi, della conferma dei lavoratori precari, del riconoscimento del disagio, di sicurezza, ecc.
Con questa scelta i lavoratori hanno voluto confermare la fiducia nei loro delegati e nei confronti del sindacato che ha dato loro rappresentanza e speranza.
Nello stesso tempo mandare un chiaro segnale alla Direzione per dire che: piaccia o no, i lavoratori hanno scelto Usb e quindi Dana deve farsene una ragione e confrontarsi senza pregiudizi di sorta.
I Lavoratori in assemblea hanno ribadito che la Direzione della Dana è “libera” di invitare chi vuole ma deve essere cosciente che non può chiedere collaborazione a chi viene sistematicamente discriminato, escluso dagli incontri e dalle informazione oltre ad essere considerato di serie B. Invitano la Direzione Dana a porre fine al suo atteggiamento “astioso” nei confronti di USB lavoro privato dei delegati democraticamente eletti dai lavoratori e ribadendo che la dignità dei lavoratori non è in vendita e va rispettata, come va rispettato il loro diritto a farsi rappresentare da un sindacato di loro fiducia che necessariamente non deve coincidere con quello di fiducia dell’azienda.
USB Trentino