INPS Trento:Vittoria di USB sul part-time verticale
L’ironia della sorte è che proprio il Direttore Provinciale INPS di Trento, nei giorni precedenti la sentenza, si prodigava in provvedimenti disciplinare contro un dipendente, per presunta violazione di leggi e regolamenti interni, quando in primis è lo stesso Ente a non rispettare normative/regolamenti europee vincolanti per gli stati membri e nemmeno la propria normativa nazionale.
Con sentenza n.154/2017 del 18/07/2017 il Tribunale Ordinario di Trento “sezione lavoro” ribadisce quello che da anni viene chiesto ai vertici INPS, cioè rispettare le leggi di parificazione tra part-time verticale ciclico e part-time orizzontale, anche per i propri dipendenti.
L’INPS è stato condannato al riconoscimento dei periodi di part-time verticale ai fini del calcolo per il diritto a pensione, riconoscendo l’intero anno (52 settimane), sulla base delle numerose sentenze della Suprema Corte di Cassazione, nonché delle sentenze della Corte di Giustizia Europea.
A tutti i lavoratori in questa situazione l’INPS dovrebbe riconoscere d’ufficio tale diritto !
L’ironia della sorte è che proprio il Direttore Provinciale INPS di Trento, nei giorni precedenti la sentenza, si prodigava in provvedimenti disciplinare contro un dipendente, per presunta violazione di leggi e regolamenti interni, quando in primis è lo stesso Ente a non rispettare normative/regolamenti europee vincolanti per gli stati membri e nemmeno la propria normativa nazionale.
In questo periodo di oscurantismo sui diritti dei lavoratori e dei cittadini, l’INPS sembra soffrire di schizofrenia acuta, se da una parte esorta i propri collaboratori ad attivarsi in tempi rapidi per l’erogazione all’utenza di servizi e prestazioni, dall’altra accoglie sempre più spesso provvedimenti disciplinari ai danni dei propri lavoratori, anche senza dolo o danni concreti.
Se dovessimo usare le stesse modalità e lo stesso metro messo in atto dalla Direzione di Trento, come USB dovremmo chiedere per l’intera catena dirigenziale INPS un provvedimento disciplinare, con aggravante, per il danno economico accertato, (e non presunto) per le casse dell’INPS e per grave negligenza dei vari Direttori che non applicano le normative di parificazione tra part-time orizzontale e verticale ciclico in merito al diritto a pensione.
Vogliamo informare tutti i lavoratori che nella Sede di Trento, ma sappiamo che non siamo i soli, vi è in atto una rappresaglia contro i lavoratori che hanno denunciato per primi il mal funzionamento di questo Ente ad opera della Dirigenza, dei Capi Uffici vari, incapaci di organizzare il lavoro e la formazione, ciò ha portato, oltre ad un clima esasperato dal punto di vista lavorativo, risultati negativi anche nel campo della produttività e della qualità per l’anno 2016 ponendola tra quelle all’80%, dato poi rivisto in sede di contrattazione politico/sindacale.
In questi ultimi 4 anni, a Trento abbiamo assistito all’arroganza dirigenziale/sindacale che ben si sposa con il quadro di esasperazione dei lavoratori ed inefficienza sul piano “produttivo”.
Nomina da parte della Dirigenza di responsabili di Agenzia ,U.O. e L.S. “amici sindacali”, incapaci dal punto di vista organizzativo, normativo, e soprattutto irrispettosi della dignità dei lavoratori; ristrutturazione della Sede Ex INPDAP di Trento, per poi introiettare una futura rendita, causando sovraffollamento nell’attuale Sede Provinciale in via delle Orfane; ricollocamento prossimo di Agenzie territoriali in luoghi angusti e poco dignitosi, all’insegna del risparmio di cassa, che non gioverà all’erogazione dei servizi ne alla serenità dei lavoratori.
Quando una dirigenza con i suoi accoliti si trovano incapaci di gestire il lavoro per cui sono ben pagati l’unica soluzione è quella di scaricare le responsabilità della loro incapacità sui subalterni, che magari non gli riconoscono quella autorevolezza che vorrebbero sventolare.
USB Trentino – Pubblico Impiego