La lotta dei lavoratori SAD non si ferma
La lotta dei lavoratori della SAD è quindi una lotta che guarda al futuro del trasporto pubblico il quale, essendo un bene comune, non può essere sacrificato sull’altare del profitto o rimanere stritolato dentro gli ingranaggi di giochi di potere fra i poteri forti che si vogliono sparire la torta dei finanziamenti pubblici.
Nei  prossimi giorni i lavoratori della SAD di Bolzano, su indicazione di  Cgil, Cisl, Uil, Asgb, Orsa ferrovie e Usb, scenderanno nuovamente in  sciopero (il numero 10) contro l’arroganza aziendale che vuole  cancellare diritti conquistati in 30 anni di lotta ed imporre condizioni  di lavoro inaccettabili con nastri orari di 15 ore giornaliere.
   Ma non solo, le prossime iniziative di sciopero saranno anche contro  l’assordante silenzio della Provincia di Bolzano che in tutti questi  mesi non ha avuto il coraggio di prendere una chiara posizione sulla  vertenza in atto.
   Una scelta che dimostra tutta la debolezza, o meglio sarebbe dire  indecisione, di una provincia che si comporta come se il problema del  trasporto pubblico fosse una questione relegata allo scontro azienda da  un lato e lavoratori e sindacati dall’altra.
   Questa posizione della PAB appare inaccettabile dal punto di vista  politico oltre che morale. Politico in quanto la Provincia è l’ente  pagatore e nello stesso tempo responsabile della qualità e della  sicurezza del trasporto pubblico locale e quindi deve prendere posizione  in uno scontro che vede un’azienda scaricare sui lavoratori e  sull’utenza i costi di operazioni poco chiare in materia di trasporti.  Nulla dice rispetto alle prese di posizione del signor Gatterer che  sfida la provincia su ogni questione, dall’applicazione delle leggi alla  proprietà degli autobus.
   Morale perché una provincia non può non vedere come oggi la lotta dei  lavoratori della SAD, quelli che ancora sono rimasti (sono stati oltre  110 i lavoratori che si sono dimessi dal settembre scorso), lottano per  difendere qualità e sicurezza del trasporto pubblico locale e che ogni  sciopero costa loro una perdita di quote di salario.
   Per questo le prossime iniziative saranno rivolte anche alla Provincia  per chiedere al presidente Kompatcher di uscire dal suo inspiegabile  silenzio e prendere posizioni assumendosi le sue responsabilità per far  applicare le norme di legge provinciali fino ad arrivare, se necessario,  alla revoca della concessione alla SAD per darla in gestione ad una  partecipata provinciale.
   Inoltre in preparazione del prossimo sciopero, che si vuole fare in  coincidenza con la convocazione del Consiglio Provinciale di Bolzano,  sarà preceduto da iniziative informative ai cittadini i quali devono  sapere che in gioco non c’è solo la difesa dei diritti per i lavoratori  della SAD ma anche la qualità e la sicurezza del trasporto pubblico in  provincia di Bolzano.
   Per questo abbiamo già inviato unitariamente una richiesta di incontro  con il presidente Kompatcher dal quale ci aspettiamo risposte chiare e  precise e, in caso contrario siamo intenzionati a coinvolgere il  Consiglio Provinciale attraverso uno specifico incontro con i capigruppo  ai quali si chiederà di intervenire per porre un argine all’arroganza  della SAD che, se non sarà fermata, cambierà il volto del trasporto  pubblico per garantirsi fette di potere e profitto a scapito della  collettività.
   La lotta dei lavoratori della SAD è quindi una lotta che guarda al  futuro del trasporto pubblico il quale, essendo un bene comune, non può  essere sacrificato sull’altare del profitto o rimanere stritolato dentro  gli ingranaggi di giochi di potere fra i poteri forti che si vogliono  sparire la torta dei finanziamenti pubblici.
   Unitariamente abbiamo fissato una prima riunione organizzativa per  venerdì 6 aprile a Bolzano dove saranno assunte le ulteriori iniziative  di lotta.
  USB Trentino . Alto Adige
  Ezio Casagranda
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
    
			 
    
			