Malgara: Olivi e la terna confederale
USB Lavoro Privato ha chiesto le sue dimissioni – non di pagare al posto delle aziende – in quanto ha dimostrato di essere un assessore di parte e che vive con fastidio i drammi dei lavoratori che da mesi non ricevono la paga. Vedi Malgara, settore del porfido, edilizia, ecc.
Abbiamo letto con grande stupore le affermazioni di Olivi e dei tre confederali in relazione alla vicenda Malgara Chiari & Forti di Avio.
Ad Olivi (Guarda il video)che ci accusa di fare un errore culturale:“non si può pensare che se le aziende non pagano ci pensa Olivi e e la provincia”rispandiamo che forse non ha capito.
USB Lavoro Privato ha chiesto le sue dimissioni – non di pagare al posto delle aziende – in quanto ha dimostrato di essere un assessore di parte e che vive con fastidio i drammi dei lavoratori che da mesi non ricevono la paga. Vedi Malgara, settore del porfido, edilizia, ecc.
Ad Olivi abbiamo chiesto, visto la situazione di grave difficoltà in versano centinaia e centinai di lavoratori e lavoratrici, di avviare un confronto per istituire un “paniere provinciale” in grado di garantire almeno i consumi indispensabili attraverso la cessione del credito vantato dai lavoratori nei confronti dell’impresa.
Una proposta che rispecchia lo spirito degli articoli 2 e 36 della Costituzione.
Ma forse questo PD a forza di volerla cambiare ne ha dimenticato gli insegnamenti.
Olivi con il rinvio dell’incontro di giovedì scorso “perché Malgara non aveva un piano” conferma il suo ruolo di portavoce dell’impresa. Infatti Olivi continua a credere in Malgara senza porsi il problema da noi sollevato da mesi di avviare un confronto con i lavoratori, cooperazione e istituzioni locali per rimarcare un nuovo imprenditore, un’attività sostitutiva e non ultimo avviare l’esperienza cooperativa per la gestione diretta della fabbrica da parte dei lavoratori. Insomma di fare quello che il governo ha fatto con l’Ilva di Taranto.
Purtroppo per Olivi la parola “requisire, o gestire in cooperativa” suonano come blasfeme e quindi da evitare.
Questa è la tragica realtà con la quale i lavoratori devono fare i conti. Un padrone come Malgara che sembra infischiarsene delle condizioni dei suoi dipendenti ed un assessore che, a differenza dei sindaci della zona, sembra avverso a chiamare i padroni (pardon imprenditore come Malgara) alle loro responsabilità.
Patetiche e surreali sono poi le affermazioni dei tre confederali quanto sostengono che sulla Malgara stiamo copiando le loro iniziative.
Facciamo nostre le parole scritte da una lavoratrice questa mattina “devono vergognarsi perché se siamo nella merda e colpa loro”. Infatti prima dell’entrata di USB, in Malgara regnava la calma piatta e le assemblee servivano solo per dire “purtroppo non possiamo farci niente” e infatti:
Si sono opposti alle nostre proposte di usare i decreti ingiuntivi per rioccupare i salari arretrati dicendo che così si faceva fallire l’azienda;
Si sono opposti (come ha fatto Olivi) alla nostra proposta di un accordo quadro con le casse rurali per l’anticipo delle retribuzioni attraverso la cessione di credito;
Hanno sbeffeggiato, per poi accodarsi, la nostra richiesta fatta al sindaco di Avio di bloccare il pagamento delle bollette/ rette comunali per i dipendenti della Malgara;
Si rifiutano di chiedere – tanto che i lavoratori stanno raccogliendo le firme – la modifica dell’accordo per il pagamento diretto della cigs da parte dell’Inps permettendo così ai lavoratori di vedersi pagati i periodi di cassa.
E si potrebbe continuare fino a scrivere un libro.
Infine con buona pace dei tre, facciamo presente che la natura ha dei limiti: non si possono copiare le iniziative di chi non fa niente.
USB Lavoro Privato