Porfido: i lavoratori impongono lo stop alla trattativa
No, io resto convinto che queste affermazioni sono uscite dai sindacalisti partecipanti alla trattativa i quali nell’assemblea di luglio aveva chiesto un “mandato in bianco a trattare” sulla base delle proposte padronali (I delegati non sono stati invitati alla trattativa per non stancarli. Parola di Bignotti).
Oltre 200 lavoratori hanno partecipato all’assemblea sul settore porfido svoltasi ieri alla mensa di Albiano e convocata da Cgil e Cisl dopo le polemiche dei giorni scorsi sul contratto provinciale. (leggi volantino USB)
Bignotti, Marighetto e Zabbeni hanno gestito un’assemblea tutta difensiva senza mai entrare nel merito del vero problema. Con quale mandato e con quali proposte il sindacato da mesi porta avanti una trattativa con il padronato del settore.
Quei lavoratori, giustamente preoccupati delle affermazioni fatte nell’assemblea di meta luglio, oggi smentite dagli interessati, che volevano chiarezza nei con portamenti sindacali sono rimasti delusi.
I tre sindacalisti nelle loro dichiarazione non sono andati oltre una difesa personale, peraltro non richiesta, affermazioni generiche e lunghi giri di parole sul loro curriculum personale ma ben guardandosi dal far proposte concrete su come si intende contrastare la volontà confindustriale di ridurre i salari dei lavoratori.
Bignotti, Marighetti e Zabbeni nel loro disquisire non hanno risposto alla domanda su chia ha fatto girare la voce di una riduzione dei salari?
O forse che i lavoratori abbiamo capito male?
No, io resto convinto che queste affermazioni sono uscite dai sindacalisti partecipanti alla trattativa i quali nell’assemblea di luglio aveva chiesto un “mandato in bianco a trattare” sulla base delle proposte padronali (I delegati non sono stati invitati alla trattativa per non stancarli. Parola di Biagiotti).
Per la verità più che di contenuti, proposte di iniziative sindacali per far fronte alle difficoltà dei lavoratori sui quali pesa la crisi de settore, si è assistito a disquisizioni, poco interessanti, su ipotesi di introdurre un premio di qualità (puntando sulla decontribuzione??) dimenticando che un premio simile è previsto nell’attuale contratto in essere ma, come denunciato da un lavoratore, non ha mai portato salario ai lavoratori.
Una malriuscita operazione di scarico delle responsabilità dopo che il comportamento dei sindacalisti aveva provocato una “sollevazione” dei lavoratori che hanno raccolto 210 firme in pochi giorni per bloccare una trattativa in corso. Trattativa della quale i lavoratori erano all’oscuro. Una votazione in assemblea ha “imposto” a Cgil e Cisl di sospendere la trattativa in attesa di costruire una piattaforma condivisa e di allargare allargare la delegazione trattante con rappresentanti del CLP (Coordinamento lavoratori Porfido). Da parte dei sindacati sono arrivate subito le prime pregiudiziali su chi deve rappresentare il CLP in in sede di trattativa. Mentre la proposta del CLP di costituire una gruppo di lavoro aperto a tutti con lo scopo di incontrare i sindaci per chiedere cosa intendono fare se il padronato disdetta il contratto provinciale è stata accolta dalle confederazioni con molta freddezza. Noi come USB, in rappresentanza dei nostri iscritti del porfido, vogliamo essere parte di questo gruppo di lavoro.
Infine, per onore di cronaca, si deve rilevare che nessuna decisione di mobilitazione e/o di iniziativa di contrasto all’arroganza padronale è uscita dai discorsi dei sindacalisti e quindi l’assemblea si è chiusa con, almeno si spera, risultato positivo di avere bloccato, per ora, le velleità di chi pensava che era possibile utilizzando la crisi ridurre salario e diritti di chi lavora.
p.USB settore porfido
Ezio Casagranda