progettone: le giravolte e la coerenza di una lotta
Le loro dichiarazioni – che sono una giravolta di 360 gradi oltre che la plastica dimostrazione che le nostre critiche erano e sono fondate – richiedono, per coerenza, di riaprire un tavolo di trattativa per rivedere questo accordo dalle sue fondamenta e non solo sull’aspetto gestionale dei buoni pasto.
Dopo il presidio di ieri sotto la Provincia  in occasione del Consiglio provinciale, la stampa riporta le  affermazioni del segretario della Cgil Ianesellli e della Fai Cisl  Bastiani riguardanti i buoni pasto (la miseycard) e il ruolo del “tavolo  di coordinamento”.
  Ianeselli, dopo le accuse di rito, gratuite e fantasiose, verso USB si dice “impegnato al tavolo di coordinamento” per trovare le “risorse per l’assunzione di 80 nuove persone cercando di non metter in difficoltà i lavoratori” mentre “sulla conversione salariale dei buoni pasto sono pronti a discutere.”
   Ma questo contratto non doveva “liberare” (cioè prelevare dalle tasche  dei lavoratori) risorse per due milioni finalizzati alle 80 assunzioni?
  Come mai adesso parla delle necessità di individuare nuove risorse?
   Forse non abbiamo tutti i torti quando chiediamo di avere un bilancio  del progettone e di finanziarlo con una parte degli introiti della tassa  di soggiorno?
   Ianeselli, dopo aver definito i lavoratori “fancazzisti”, oggi sulla  stampa riconosce (meglio tardi che mai) la fondatezza delle nostre  valutazioni rispetto al contratto provinciale e si rende conto che –  data anche la struttura del progettone – il vecchio premio presenza di  euro 7,28, rispetto al buono pasto, è per i lavoratori migliorativo sia  dal punto di vista salariale, che contributivo ed anche organizzativo.
   Bastiani della Fai Cisl nelle sue dichiarazioni supera se stesso.  Infatti dimenticandosi di aver raccontato “favole” nelle assemblee dei  lavoratori dello scorso giugno, oggi si accorge “della complessità  delle operazioni (sic!!)… e quindi in attesa di poter dare piena  applicazione a quanto concordato in materia di buoni pasto/spesa,  propone di riconoscere provvisoriamente ai lavoratori un’indennità  giornaliera compensativa di 7,28 euro.”
   Due fatti che smentiscono le affermazioni di Bastiani, della Cgil e  dalla Uila fatte nelle assemblee quando questi signori sostenevano che  tutto “andava bene madama la marchesa” e ci accusavano, come fanno ora,  di fare populismo e demagogia.
  E’ proprio vero che non c’è limite alle facce di bronzo.
  Le loro dichiarazioni – che sono una giravolta di 360 gradi  oltre che la plastica dimostrazione che le nostre critiche erano e sono  fondate – richiedono, per coerenza, di riaprire un tavolo di trattativa  per rivedere questo accordo dalle sue fondamenta e non solo  sull’aspetto gestionale dei buoni pasto.
   Per questo se quanto affermato dal segretario della Cgil non è una  semplice operazione di facciata attendiamo di essere chiamati al tavolo  della discussione.
  Infine a seguito di quanto emerso nella discussione di ieri con i lavoratori del presidio, oggi abbiamo inviato formale richiesta d’incontro / audizione al Presidente della seconda Commissione del Consiglio provinciale  per informarla delle nostre ragioni e sulle risorse da utilizzare per  finanziare il progettone convinti che mettere le mani nelle tasche dei  lavoratori per noi è, e rimane, moralmente e sindacalmente  inaccettabile.
  P USB lavoro privato
  Ezio Casagranda
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
 
									 
    
			 
    
			