Sciopero nazionale precari PNRR anche in Trentino senza stabilizzazione non c'è giustizia
Si è tenuto il 15 ottobre 2025 lo sciopero nazionale del personale precario PNNR giustizia, anche in Trentino i lavoratori si sono mobilitati per chiedere lo stanziamento dei fondi da parte del Ministero affinché ci sia la stabilizzazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Attraverso il PNRR sono state assunte diverse migliaia di lavoratori prevalentemente a tempo determinato, i quali oltre a svolgere i compiti relativi alla realizzazione dei progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono stati inseriti nell’organizzazione del lavoro degli enti in cui operano e sono diventati indispensabili perché sono andati a sopperire a carenze di organico o il ricambio ai pensionamenti che in alcune amministrazioni risultano particolarmente numerosi.
Al Ministero della Giustizia in particolare questo fenomeno ha assunto dimensioni importanti a causa della storica carenza di organico che ha sempre minato alle fondamenta il buon funzionamento della Giustizia italiana e dei conseguenti carichi di lavoro per il personale che vi opera.
Il 30 giugno 2026, 6mila precari del PNRR Giustizia vedranno cessare i propri rapporti di lavoro, se entro quella data non saranno stanziate le risorse necessarie alla stabilizzazione degli stessi, buttando così non solo professionalità, competenze ed entusiasmo, ma anche anni di formazione di personale che in maniera attiva sta contribuendo alla velocizzazione della giustizia ed alla riduzione del pesante arretrato dei Tribunali.
Come USB P.I. è stato richiesto a livello nazionale un incontro al Ministro Foti per chiedere conto da un lato delle dichiarazioni effettuate in parlamento dove lo stesso ha dichiarato di lavorare affinché entro il 2026 sia stabilizzato tutto il personale precario e dall’altro per ribadire allo stesso quanto già espresso come USB P.I. in occasione dell’ultima cabina di regia nazionale, ovvero che è necessario dare certezze al personale e quindi provvedere al più presto allo stanziamento delle risorse per la stabilizzazione di tutti i 6000 precari del PNRR Giustizia.
In Trentino Alto Adige altresì si aggiunge la questione territoriale, infatti nella nostra regione il personale della giustizia (a tempo indeterminato) è dipendente della Regione e non direttamente del ministero in virtù della delega frutto dell'accordo tra il Ministero e la Regione Autonoma.
Queste le ragioni alla base della mobilitazione che il 15 ottobre anche in Trentino Alto Adige ha visto mobilitarsi i lavoratori precari PNNR della Giustizia che hanno aderito in massa allo sciopero indetto a livello nazionale. Due le iniziative tenutesi a Trento, un presidio davanti al Tribunale che ha voluto portare l'attenzione sulle rivendicazioni nazionali il quale successivamente si è spostato davanti al palazzo della Regione dove si è tenuto un incontro con la stessa per contestualizzare le rivendicazioni nell'ambito Regionale in virtù di quello che è l'accordo tra lo stato e la Regione sulla gestione del personale del settore Giustizia.
Alla Regione è stato esposto come positiva sia stata la presa di posizione della stessa che con una nota del 13 ottobre a firma del presidente Arno Kimpatscher in cui ha dichiarato la volontà della Regione a provvedere all'assunzione del personale precario, ma parimenti è stato espresso come vi siano tutt'ora dei punti da chiarire per dare maggiori certezze a dei lavoratori fondamentali per il sistema giustizia. Alla regione è stato esposto come ci sia la necessità di avviare non solo un confornto con il ministero, da le cui decisioni dipende la possibilità di azione della Regione, ma al contempo l'apertura di un tavolo con la Regione che permetta nel tempo di mantenere aggiornati i lavoratori sull'andamento della discussione con il ministero e sulle procedure e trattamenti frutto dello stesso.
Positivo il riscontro della regione, la quale si è detta disponibile ad attivare il tavolo di informazione e confronto a valle del confronto con il ministero che è vincolante per gli eventuali ulteriori passi. Rispetto a questo come USB Pubblico Impiego abbiamo espresso la nostra approvazione anche rispetto al fatto che al personale andrebbe garantita la possibilità di scegliere se accettare il passaggio Regionale o in alternatia aderire ad una mobilità nazionale e quindi è necessario che per avere un quadro complessivo vi sia prima un chiarimento con il ministero, anche attraverso il confronto che USB Pubblico Impiego nazioanale avrà nelle prossime settimane.
USB Pubblico Impiego - Trentino A/A