Trasporti: sicurezza e responsabilità
“Assurda” non è la direttiva, ma sono le dichiarazioni del presidente del CTA, perché all’interno del consorzio che lui dirige, vi sono stati vari elementi di criticità che potevano mettere in serio pericolo sia il conducente, quanto i trasportati.
La circolare del ministero dei Trasporti non è una “…direttiva assurda…”.
Come Organizzazione Sindacale leggiamo con stupore le dichiarazioni rilasciate dai dirigenti scolastici, mente troviamo inaccettabili quelle del presidente del CTA Lorenzo Laner, pubblicate in data odierna da questo quotidiano, nel merito della circolare ministeriale e della Polizia Stradale, che impone il controllo da parte degli istituti scolastici delle condizioni dei mezzi e del rispetto delle normative comunitarie sulla guida ed il riposo degli autisti.
“Assurda” non è la direttiva, ma sono le dichiarazioni del presidente del CTA, perché all’interno del consorzio che lui dirige, vi sono stati vari elementi di criticità che potevano mettere in serio pericolo sia il conducente, quanto i trasportati.
Basti ricordare il mezzo sospeso dalla circolazione perché avente cambio e retarder (sistema frenante ausiliario) non idonei; infatti il primo era stato sostituito con uno diverso da quello specifico per quel mezzo, il secondo perché non funzionante.
Oppure il mezzo che nemmeno un anno fa durante lo svolgimento di un servizio scolastico subì il collasso di una delle ruote anteriori; oppure l’ultimo in odine temporale, lo scuolabus in servizio anche oggi presso le scuole Steiner di Lavis, di proprietà della società Taxibus al quale (come è possibile vedere dalla foto allegata) manca uno dei bulloni che fissano le ruote, causando un possibile pericolo per gli studenti trasportati.
Ai dirigenti che dichiarano che l’autista risponde alla sua azienda, non possiamo che rispondere, vero, ma in taluni casi sono proprio le aziende stesse a non vigilare o programmare e far svolgere turni di servizio che vanno oltre il limite consentito dalle norme comunitarie in vigore, o che utilizzano mezzi vetusti ai quali non viene garantita nemmeno l’ordinaria manutenzione, per vedere ciò non serve andare in chissà quale paese del cosiddetto terzo mondo, ma basta stare nella occidentalissima Trento, ove un titolare di una nota società di Trasporto, ha consigliato al proprio dipendente alle prese con un guasto alla porta (la porta non rimaneva chiusa) di perdere una corda fissarne un’estremità alla stessa e l’altra all’interno del mezzo, così da poter proseguire il servizio.
Nella circolare non si chiede agli insegnanti o ai dirigenti di diventare agenti della stradale, ma di vigilare al fine che il mezzo e l’autista rientrino nelle norme, così da poter evitare incidenti quale quello dell’Irpinia o altri gravi fatti di cronaca, chiamando all’occorrenza le forze dell’ordine competenti in materia.
Infine teniamo a ricordare che svariati autisti sono costretti a lavorare in condizioni oltre quanto stabilito ex lege, in quanto se gli stessi si rifiutano di eseguire il servizio, sia per le condizioni del mezzo o perché hanno superato l’orario di guida, quel dipendente ha finito di lavorare, ciò accade sia a quelli assunti con contratto a tempo indeterminato, ma ancor più per quelli con forme contrattuali precarie come i contratti a chiamata, molto utilizzati nel settore.
USB Lavoro Privato del Trentino
Settore Trasporti