Violenza di genere: un fenomeno che attraversa anche i luoghi di lavoro
La violenza di genere non si manifesta soltanto attraverso atti fisici o aggressioni evidenti. Esiste una forma di violenza più silenziosa, subdola e meno riconosciuta, ma altrettanto distruttiva: quella che si consuma nei luoghi di lavoro. È fatta di squilibri di potere, discriminazioni, soprusi quotidiani e differenze sistemiche che ancora oggi colpiscono le donne in ogni settore professionale.
Molte lavoratrici subiscono pressioni psicologiche, molestie verbali, svalutazione delle competenze, minacce implicite e ricatti più o meno velati. Questi episodi, spesso minimizzati e taciuti, rappresentano una vera e propria forma di violenza di genere, perché colpiscono prevalentemente le donne e si fondano su stereotipi e rapporti gerarchici distorti.
Altro aspetto della violenza di genere in ambito lavorativo è la disparità salariale. Nonostante le battaglie sindacali e i progressi normativi, il gender pay gap continua a essere una realtà concreta e diffusa: le donne, a parità di ruolo e competenze, guadagnano meno degli uomini. Questa differenza non è solo un'ingiustizia economica, ma un modo sistemico di attribuire meno valore al lavoro femminile.
La discriminazione si manifesta anche attraverso minori opportunità di crescita professionale, difficoltà nell’accesso a posizioni di responsabilità, maggiori ostacoli nella conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, e una minore considerazione delle competenze femminili. Ogni volta che una donna viene esclusa da una riunione, sottovalutata rispetto a un collega uomo o caricata di compiti non riconosciuti, si perpetua un meccanismo di disparità che ha radici culturali profonde.
Il sindacato ha il compito e la responsabilità di essere un presidio attivo contro tutte le forme di violenza di genere, visibili e invisibili, facendosi portatore di rivendicazioni mirate all'eliminazione di ogni forma di prevaricazione e violenza di genere sia sui luoghi di lavoro quanto fuori. La cultura del rispetto si costruisce giorno dopo giorno, attraverso l’impegno collettivo e mettendo chi è soggetto alla violenza di genere nella condizione di poter denunciare, senza timore di essere da soli.
Contrastare la violenza di genere sul lavoro deve essere un'azione collettiva che coinvolga tutte e tutti, colleghi, dirigenti, istituzioni e società in quanto solo intervenendo alla radice, ovvero sulla cultura del lavoro si potrà modificare realmente lo stato delle cose oggi in essere. L'indifferenza e l'omertà sono le migliori alleate di chi perpetra questi comportamenti, e quindi la risposta non può che essere collettiva.
Coordinamento Confederale USB del Trentino A/A