AMR Rovereto: Chi gioca sulla pelle dei lavoratori?
Ribadiamo che tutto questo processo di privatizzazione strisciante non è rassicurante, per tanto chiediamo il rispetto della delibera consigliare di mandato ad AMR e successivamente aprire un tavolo di discussione tra Comune, AMR e lavoratori nell’inquadrare le varie alternative migliori per la garanzia inalienabile del Bene Pubblico e della tutela occupazionale.
Le  garanzie dell’Assessore allo Sport Bortot non sono affatto convincenti e  compatibili con quanto votato e deliberato in Giugno 2016 dal Consiglio  Comunale roveretano.
 Tralasciando il fatto che l’Assessorato sta facendo una scelta  intempestiva e contraria alla delibera che concedeva i tempi necessari  (ottobre 2016) ad AMR di poter ritornare in Consiglio con un’idea ben  chiara di sviluppo e crescita del servizio pubblico (perchè il Comune  deve cercare di garantire servizi pubblici e non privatizzare), lo  stesso Assessore molto approssimativamente prova a rassicurare, oggi a  mezzo stampa, i dipendenti AMR, promettendo loro il reimpiego delle ore  perse dalle Barattieri su altre strutture.
 A Noi suona strana questa garanzia e ci sorge un dubbio, qual’è lo scopo  di questa manovra dato che già esiste un’apposita struttura come  descritta sul sito del Comune di Rovereto “di circa mq 470 con 3  spogliatoi e allestimento con attrezzature ginniche omologate FGI  (quadrato corpo libero 14×14, buca con parallele femminili, sbarra  maschile, trampolone, plange per volteggio e travi) più una palestra per  attività motorie con una superficie di circa 400 mq e 2 spogliatoi” che  fine farà questa nuova struttura ginnica?
 E che utilizzo ha avuto fino ad oggi?
 Non è servita a nulla?
 La Comunità Lagarina e non solo non ne ha potuto sfruttarne l’utilità?
 A Noi sembra proprio di no, dato che tale struttura è tutt’ora  utilizzata. Noi sentiamo un forte puzzo, per nulla smentito  dall’Assessore, di privatizzazione. Il privatizzare una delle tre  strutture importanti e altamente sfruttate da tutta la Comunità, grazie  al prezzo popolare e contenuto e la non sovrapposizione con gli orari di  utilizzo scolastico, è solo l’inizio di un’implacabile emorragia che  porterebbe a problemi di natura sociale e a probabili scontri tra  Associazioni.
 I problemi di carattere Sociale sono palesi, se AMR un indomani dovesse  di ridurre personale perchè non più impiegabile nella gestione dei Beni  Pubblici, quale per l’appunto la gestione palestre, oltre all’affondare  la dignità e il futuro dei lavoratori licenziati, di sicuro  innescherebbe un meccanismo che permetterebbe a chi professa razzismo e  xenofobia e ne fa proprio cavallo di battaglia per il consenso popolare,  di sminuire i vari programmi di tutela e reinserimento dei profughi  nella comunità o delle fasce meno protette.
 Solitamente nella storia dell’umanità per barattare un qualsiasi bene  necessario alla sopravvivenza se ne fa un’attenta stima e si valuta se  in natura esiste o se altro bene può sostituirne il valore.
 E’ da pazzi cedere il bene senza aver ben chiaro come sostituirlo a pari  valore. Quanto il Consiglio Comune deliberò in Giugno fu proprio  questo, valutare al meglio ogni possibile ipotesi e successivamente  discuterla razionalmente e non attempata mente.
 Risulta poi un’ulteriore problema, che ne penseranno le Associazioni minori di questa manovra?
 Rischierebbero di sparire data la Loro impossibilità di poter pagare  eventuali costi non popolari ma esorbitanti imposti da altre  Associazioni maggiori.
 Ribadiamo che tutto questo processo di privatizzazione strisciante non è  rassicurante (tra l’altro per quanto ne sappiamo Noi non si ferma  solamente alle barattieri ma si estenderà pure alle palestrine del  Palazzetto dello Sport di Rovereto), per tanto chiediamo il rispetto  della delibera consigliare di mandato ad AMR e successivamente aprire un  tavolo di discussione tra Comune, AMR e lavoratori nell’inquadrare le  varie alternative migliori per la garanzia inalienabile del Bene  Pubblico e della tutela occupazionale. E chiediamo fin da subito  l’intervento determinante della Presidenza non che Dirigenza AMR in  merito alle posizioni dell’Assessorato uscite in data odierna sulla  stampa.
 USB non ha intenzione di rassegnarsi e porterà innanzi qualsiasi forma  di lotta contro questa logica di privatizzazione del Bene Pubblico.
 USB Lavoro Privato
 Federico Menegazzi
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
 
									 
    
			 
    
			