Progettone: hanno paura del confronto
Tutti i lavoratori sono entrati, hanno timbrato e poi sono usciti sul piazzale dove abbiamo fatto l’assemblea ed abbiamo discusso sul contratto, sul ruolo del progettone, sui finanziamenti, sulle soluzioni alternative a questo accordo che riduce il Saltrio, e su come continuare la lotta per cambiarlo.
Da qualche giorno, costretti dalle denunce emerse dalle nostre assemblee, sempre partecipate ( anche se fuori orario e non retribuite) di Rovereto e Trento le tre sigle sindacali, Cgil Cisl e Uil stanno correndo ai ripari attraverso convocazione di assemblee (senza confronto) e volantini generici.
Questa è una ulteriore ed inequivocabile smentita di quanto avevano affermato al momento della firma dell’accordo in merito al voto positivo dei lavoratori.
Loro parlano di un un accordo positivo e che salvaguardia il salario dei lavoratori mentre l’assessore Olivi sostiene che si sono risparmiati due milioni di euro,
Miracoli della contrattazione o taroccamento delle cifre?
Sui dati abbiamo già detto (per chi è interessato può leggere il volantino allegato) e quindi vorremmo richiamare l’attenzione su quanto successo ieri mattina , venerdì 10 giugno, all’assemblea dei lavoratori del museo di Rovereto.
Chiamati da alcuni nostri iscritti ci siamo presentati per distribuire un volantino che riassumeva le posizioni di USB Lavoro Privato e del coordinamento lavoratori del progettone.
Pochi minuti prima dell’inizio dell’assemblea si è presentato, con fare arrogante ed offensivo, Campana della Cgil e dopo qualche screzio verbale ho chiesto se, come USB, potevamo partecipare all’assemblea per fornire ai lavoratori ed alle lavoratrici la nostra versione dell’accordo.
La risposta è stata “NO, l’assemblea e la nostra e voi non partecipate”
Pensando che la risposta di Campana fosse dovuta all’alterco procedente ho rifatto la stessa richiesta a Faggioni sempre della Cgil la quale ha risposto “Non se ne parla nemmeno”
Lo statuto dei lavoratori dice “..i lavoratori possono riunirsi in assemblea …” quindi l’assemblea sarebbe dei lavoratori ma per la Cgil questo norma di legge non vale.
Ricordo che la stessa cosa è successa qualche tempo fa alla Manutencoop dell’ospedale di Rovereto che poi ha portato al nostro volantinaggio davanti alla sede Cgil di Rovereto.
Allora ci siamo rivolti ai lavoratori ed abbiamo chiesto che l’unico modo per ascoltare la nostra voce era fare l’assemblea sul piazzale anziché dentro il museo.
Tutti i lavoratori sono entrati, hanno timbrato e poi sono usciti sul piazzale dove abbiamo fatto l’assemblea ed abbiamo discusso sul contratto, sul ruolo del progettone, sui finanziamenti, sulle soluzioni alternative a questo accordo che riduce il Saltrio, e su come continuare la lotta per cambiarlo.
Questo mentre i tre sindacalisti sono rimasti chiusi dentro il museo da soli (rifiutando il confronto con noi) in quanto dopo qualche minuto anche la loro delegata è uscita sul piazzale.
Questa è la concezione della democrazia di Cgil Cisl e Uil. Parliamo solo noi e chi dissente non ha diritto di esprimere ai lavoratori ed alle lavoratrici i motivi del suo dissenso.
Giustamente questo arrogante e antidemocratico atteggiamento è stato denunciato nell’incontro con i consiglieri provinciali di opposizione (leggi testo) di mercoledì scorso e per questo, per la loro paura del confronto ci convince sempre più che abbiamo ragione e quindi questa lotta non si fermerà.
L’assemblea di ieri sera presso la sala Circoscrizionale di S.Giuseppe a Trento ha deciso di inviare una lettera di richiesta di incontro con il presidente Rossi e con l’assessore Olivi ai quali chiediamo coerenza con le loro affermazioni sul “valore del progettone” oltre ad un bilancio fra costi e benefici del lavoro delle lavoratrici e lavoratori del progettone
Ezio Casagranda
USB Trentino