Orvea, la dignità non ha prezzo
Fin da subito la gestione Poli si è distinta per il suo ostracismo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici ignorando volutamente la storia, gli accordi e situazioni consolidate nei vari negozi.
Domani 18 luglio 2015 i lavoratori di Orvea del supermercato di S. Pio X a Trento saranno in sciopero con presidio davanti al supermercato per denunciare il comportamento da padrone della ferriere instaurato dalla nuova proprietà all’interno del supermercato.
Fin da subito la gestione Poli si è distinta per il suo ostracismo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici ignorando volutamente la storia, gli accordi e situazioni consolidate nei vari negozi.
In pochi mesi sono aumentati i carichi di lavoro, imposto scelte umilianti senza minimamente preoccuparsi delle condizioni materiali e familiari delle lavoratrici, cambi turno assurdi e comunicati all’ultimo momento via SMS, chiusura totale a qualsiasi reale dialogo con i delegati dei lavoratori.
Non contenti di questo ritorno ai primi del novecento, a fine giugno Orvea a inviato disdetta/recesso del contratto aziendale con il 31 ottobre prossimo.
Una scelta che per i lavoratori comporta una perdita media di 200 euro mensili su una salario di 1300 euro oltre alle conquiste normative che permettevano un rapporto di lavoro dignitoso e, come nel caso dell’aspettativa non retribuita, la possibilità di dedicare maggior tempo e se stessi ed alla famiglia.
Ma perché questa scelta?
La risposta è semplice. Far pagare ai lavoratori ed alle lavoratrici il costo dell’acquisizione di Orvea. Infatti se la matematica non è un opinione, con la disdetta Poli recupera in 3 anni circa 6 milioni, la quasi totalità di quanto esborsato per acquisire Orvea.
Ancora una volta abbiamo la conferma che a pagare sono i lavoratori attraverso la riduzione del salario e la cancellazione dei diritti.
In questa impari lotta i lavoratori e delle lavoratrici Orvea non saranno soli e potranno contare sulla partecipazione di altri cittadini, movimenti e associazioni che saranno davanti all’ingresso del supermercato per dare sostegno ad una lotta difficile, ma per questo non meno importante, per quanti ritengono ancora che la dignità della persona e del lavoro non sono in vendita ne possono essere cancellati con la scusa della crisi.
Per questo la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Orvea non si fermerà e proseguirà portando in piazza le ragioni della loro lotta cercando di coinvolgere anche le altre realtà del gruppo, i movimenti sociali, la politica e quanti intendono opporsi al puro “dominio assoluto del mercato” sul posto di lavoro e nella società civile. Quello di essere considerato persona e non merce è un diritto fondamentale che va oltre il valore monetario perchè riguarda la singola persona nella sua dignità e nei suoi affetti più cari e non accettiamo che che sia sacrificato sull’altare del profitto.
Oggi lottiamo non solo per nostri diritti ma anche per quelli dei giovani che rischiano di essere i nuovi schiavi del terzo millennio.
Noi non abbiamo i mezzi finanziari di POLI ma abbiamo tanta determinazione nel difendere quelle conquiste fondamentali che rendono il lavoro diverso dalla schiavitù.
RSA USB Orvea – USB Lavoro Privato – SBM