Progettone: cresce la protesta dei lavoratori
Infatti, prima firmano l’accordo senza consultare i lavoratori ed ora davanti ad un crescendo di proteste convocano assemblee di cantiere per dividere i lavoratori nel vano tentativo di fermare la protesta che sta crescendo di giorno in giorno.
Dopo  la grande assemblea di mercoledì scorso a Rovereto – dove oltre 50  lavoratori del “Progettone” si sono ritrovati in assemblea con USB  lavoro Privato per discutere come organizzare la lotta contro l’accordo  provinciale taglia salari firmato da Cgil Cisl e Uil provinciali con il  CLA (Consorzio Lavoro e Ambiente) su input della Provincia di Trento, – è  iniziata la fibrillazione dei confederali.
   Infatti, prima firmano l’accordo senza consultare i lavoratori ed ora  davanti ad un crescendo di proteste convocano assemblee di cantiere per  dividere i lavoratori nel vano tentativo di fermare la protesta che sta  crescendo di giorno in giorno.
   Una protesta che per ora può contare sul solo aiuto del passa parola e  dell’uso dei social ha permesso, ai lavoratori ed alle lavoratrici, di  prendere coscienza dei CONTENUTI NEGATIVI DI QUESTO ACCORDO siglato il  18 maggio scorso: eliminazione della 14^, dello scatto di anzianità,  della I^ fascia indennità trasporto, dell’indennità presenza a fronte di  una manciata di spiccioli e del buono pasto con ulteriore abbassamento  della futura pensione.
  Abbiamo denunciato con forza che siamo davanti ad un grande “grande imbroglio” fatto sulla nostra pelle.
   Per cercare di arginare la protesta in questi giorni i vari funzionari  sindacali sono stati sguinzagliati sul territorio per organizzare  “assemblee informative” a livello di cantiere anziché assemblee di zona.
   Una scelta che nasconde una volontà di divisione ma anche una forma di  paura di un confronto con tutti i lavoratori e con quanti sono contrari a  quest’accordo che non solo taglia il salari dei lavoratori ma scarica  sull’intero comparto i costi che avrebbe dovuto sobbarcarsi la  Provincia.
   Infatti noi riteniamo che i costi delle nuove assunzioni, che vanno  fatte, non devono ricadere sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici del  progettone ma sull’intera collettività Trentina, come ci chiediamo i  motivi per cui la PAT così attenta alle esigenze delle imprese sia sorda  alle esigenze dei lavoratori?
   Per i motivi sopra richiamatati sollecitiamo i lavoratori e le  lavoratrici del “progettone” a respingere il giochetto di CGIL CISL e  UIL, di rifiutarsi di votare nelle assemblee di cantiere e CHIEDERE LA  CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE GENERALI DI ZONA in modo da poter ascoltare  e valutare anche le voci contrarie prima di esprime un voto  sull’accordo.
   Noi siamo determinati a proseguire con la nostra iniziativa per  cambiare radicalmente questo accordo e quindi sul versante della  politica abbiamo già chiesto un incontro con i consiglieri provinciali  di opposizione mentre sul versante sindacale abbiamo convocato la  seconda assemblea cittadina dopo quella di Rovereto del 1 giugno 2016.
   L’assemblea è fissata per Venerdì 10 giugno 2016 alle ore 18,00 presso  la sala circoscrizionale di San Giuseppe in via Perini 1 a Trento
USB – lavoratori e lavoratrici del “progettone”
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
				 
 
									 
    
			 
    
			